Scegliere il corso giusto per un bambino piccolo non è solo una decisione organizzativa – è una questione di comprensione dei suoi bisogni, del suo temperamento e dei suoi interessi. L’età prescolare è un periodo in cui si forma la personalità del bambino, e un corso scelto con attenzione può influenzare positivamente questo processo. Allo stesso modo, però, un carico eccessivo o una scelta sbagliata possono facilmente causare stanchezza, frustrazione o perdita di motivazione.
Perché le attività extrascolastiche sono utili
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Pediatrics, i bambini che partecipano regolarmente ad attività motorie e creative ottengono risultati migliori in termini di coordinazione, equilibrio e capacità di concentrazione (Frontiers in Pediatrics, 2021). Un altro ampio studio dell’organizzazione RAND ha confermato che le attività extrascolastiche rafforzano l’autostima, la resilienza e la capacità di risolvere problemi – le cosiddette “soft skills” (RAND Study on Extracurricular Activities).
Allo stesso tempo, gli esperti sottolineano che le attività dovrebbero essere un complemento dell’infanzia, non il suo programma principale. Un’analisi di WebMD avverte del rischio di sovraccarico – se un bambino partecipa a troppe attività, ciò può portare ad ansia o alla perdita del piacere di imparare (WebMD, 2023).
Osserva ciò che piace veramente al bambino
La base per una scelta corretta è l’osservazione. Ogni bambino ha inclinazioni naturali diverse – alcuni sono portati per il movimento, altri per la musica, il disegno o il racconto. Osserva in quali attività il bambino è più concentrato, quando sorride e cosa vuole ripetere più volte.
A volte anche i giochi a casa possono fornire indizi. Se, ad esempio, trascorre molto tempo sul triangolo di Pikler – si arrampica, mantiene l’equilibrio, prova nuove posizioni – questo può indicare un senso naturale per il movimento e la coordinazione. Bambini come questi si trovano spesso bene nei corsi sportivi o di movimento, come ginnastica, danza o yoga per bambini.
Al contrario, se ama giocare con una costruzione magnetica, creando strutture ed esplorando forme, ciò può indicare una predisposizione al pensiero logico e spaziale. Per questi bambini sono ideali le attività STEM, i laboratori di robotica, i corsi di costruzione o i club tecnici per l’infanzia.
È importante distinguere tra ciò che vuole il bambino e ciò che desiderano i genitori. Il corso non dovrebbe soddisfare le ambizioni dei genitori, ma incoraggiare la crescita e lo sviluppo del bambino.


La personalità del bambino come bussola nella scelta
Il temperamento del bambino gioca un ruolo fondamentale nella scelta del corso più adatto.
I bambini introversi si sentono meglio in piccoli gruppi, dove hanno tempo per adattarsi e non subiscono la pressione delle prestazioni. Per loro sono indicati laboratori artistici, ceramica, modellaggio, corsi musicali con pochi partecipanti o yoga per bambini. Queste attività favoriscono la concentrazione, la creatività e la calma interiore.
I bambini estroversi cercano il contatto sociale, l’interazione e la dinamicità. Amano le attività che consentono movimento e cooperazione con i coetanei. Ideali sono i corsi di danza, le attività sportive (come nuoto, ginnastica o calcio per bambini), i laboratori teatrali o i cori, dove possono esprimersi liberamente e divertirsi insieme.
I bambini più sensibili (ad esempio quelli che temono ambienti nuovi o reagiscono con forza ai rumori) hanno bisogno di un insegnante empatico e di un ambiente tranquillo. Per loro sono ideali gli atelier artistici, i laboratori creativi Montessori, la preparazione musicale con ritmo o i giochi di movimento più lenti. Un ambiente di questo tipo aiuta a sviluppare fiducia e sicurezza.
Se un bambino non si sente a suo agio in un ambiente, può chiudersi, rifiutare l’attività o diventare irritabile. In questi casi è meglio cercare un’altra opzione invece di forzarlo.
Quanto spesso frequentare i corsi
Per i bambini in età prescolare sono ideali una o due attività a settimana. Più importante del numero è la qualità e l’equilibrio. Tra le attività dovrebbero esserci giorni dedicati al gioco libero – che, secondo gli studi di EBSCO Research, favorisce la creatività, la stabilità emotiva e le capacità di problem solving (EBSCO: Children and Extracurricular Activities).
Il bambino dovrebbe partecipare con entusiasmo, non semplicemente “per dovere”. Se al mattino dice che non ha voglia di andare, non è pigrizia – potrebbe essere un segnale che l’attività non gli si addice.
Attenzione al sovraccarico e alla perdita di equilibrio
Diversi studi avvertono che un numero eccessivo di attività strutturate porta a perdita di motivazione, stanchezza e ridotta capacità di concentrazione. I genitori, con le migliori intenzioni, cercano spesso di sviluppare il potenziale del bambino, ma talvolta gli sottraggono il tempo per il gioco libero, la noia e la creatività – elementi fondamentali per uno sviluppo cerebrale sano.
Se un bambino partecipa a più di tre attività a settimana, aumenta il rischio di stress – non solo per lui, ma anche per i genitori, che devono gestire logistica, spostamenti e pressione del tempo.
Il ruolo del genitore nel supportare il bambino
Il genitore non è solo il “conducente” che accompagna ai corsi – è anche un osservatore, una guida e un partner. È importante che il genitore:
- valuti la gioia nell’attività, non le prestazioni,
- lodi l’impegno, non solo il risultato,
- non confronti il proprio figlio con altri bambini,
- e gli faccia sentire che il corso è per lui, non per gli adulti.
Vale una regola semplice: genitore sereno = bambino sereno. Se l’organizzazione dei corsi diventa stressante, è meglio scegliere un’attività più vicina a casa, anche se sembra meno “speciale”.
Lezioni di prova e flessibilità
È ideale scegliere un corso che offra una lezione di prova o un corso a breve termine. Alcuni bambini si appassionano subito a un’attività, mentre altri hanno bisogno di qualche settimana per adattarsi. Se dopo due mesi non c’è ancora interesse o piacere, è meglio interrompere e provare qualcos’altro. Il bambino ha bisogno di sentirsi realizzato, non obbligato.
Conclusione: Il corso non è una meta, ma un percorso
I corsi possono essere un’ottima opportunità per i bambini di scoprire il mondo, fare amicizia e imparare cose nuove. L’obiettivo non è formare un piccolo esperto, ma coltivare la gioia della scoperta e la fiducia in se stessi. I genitori dovrebbero essere guide, non allenatori – perché la cosa più importante che un bambino impara non è un diploma, ma la consapevolezza che imparare può essere divertente e significativo.
